La storia.

1. Nell'ottobre 1999 i media, a livello locale e nazionale, riportano i fatti di bullismo accaduti presso una scuola media di Bari, nella quale la violenza di alcuni allievi colpisce i coetanei, i docenti e aveva prodotto gravi danni agli arredi scolastici.

La allora Dirigente scolastica di quella scuola e il Tribunale per i Minorenni coinvolsero il C.R.I.S.I., che gestiva la sperimentazione dell’Ufficio di Mediazione di Bari, nella ricerca di possibili risposte a tale situazione.

Sentimmo che la sfida che ci venne lanciata era piuttosto forte: quando avevamo progettato un laboratorio di mediazione scolastica avevamo in mente un contesto con un livello contenuto di conflittualità, cioè a misura della tipologia delle tradizionali difficoltà relazionali tra pari e/o tra ragazzi e adulti in un ambiente fortemente strutturato qual è quello scolastico. Non pensavamo ad una realtà scolastica inserita in un più vasto ambito territoriale, nel quale vigesse la legge del più forte, del più violento, del più protetto dalle gang di quartiere; un contesto nel quale la regola per le vittime fosse il silenzio, pena ritorsioni ancora più pesanti; nel quale la filosofia del vivere quotidiano fosse improntata ad una sorta di fatalismo, che rende ineluttabile il sistema di vita violento e improponibile qualsiasi ipotesi di cambiamento.