La mediazione assume, quindi, particolare rilevanza nei contesti territoriali caratterizzati da livelli di conflittualità complessi che producono disordine sociale e inducono sentimenti di insicurezza nella comunità.
Partendo dal presupposto che la mediazione non è solo una pratica che si svolge in una stanza coinvolgendo unicamente un ristretto gruppo di persone, i nostri operatori hanno ritenuto fondamentale diffondere a livelli più ampi quella che viene ormai definita come la “cultura della mediazione”.
Si considera importante, cioè, sviluppare un insieme di relazioni sociali ed una capacità di gestione positiva dei rapporti all’interno della comunità che sia “a misura d’uomo”. L’idea a cui si mira è quella di una rete sociale la cui “bontà” e vivibilità siano fortemente restituite, nella loro determinazione, ad ogni singolo individuo, come persona e come cittadino.
Il concetto di mediazione sociale si configura, quindi, come un vero e proprio laboratorio permanente di educazione civica.