Nessuno dei mediatori che aveva progettato la costruzione di un laboratorio di mediazione nella scuola aveva pensato a queste realtà e, tuttavia, la drammaticità dei fatti e forse ancor più delle storie, di quella dell’aggressore così come di quella dell’aggredito, finivano per costituire una sorta di richiamo forte alla sperimentazione che consentisse la validazione o l’invalidazione delle ipotesi fondanti la nostra idea della mediazione e riparazione quale costruzione di nuovi legami interpersonali, quale forma particolare di educazione alla legalità, quale percorso verso la speranza di realizzare la pacificazione sociale.
Tuttavia, i positivi riscontri della nostra attività dei primi anni dell’Ufficio di Mediazione Civile e Penale di Bari ci confortavano e così decidemmo di provare a costruire un intervento dedicato a quella particolare scuola ed ai suoi attori.
Nonostante le difficoltà dell’avvio, dal gennaio a maggio del 2000 si svolge in quella scuola un percorso sorprendente e dagli esiti positivi, già raccontati in altro numero di MediareS e nel libro “RIPARAZIONI”.
Da quel momento in poi il C.R.I.S.I. ha iniziato a lavorare con numerose scuole di diverso ordine e grado realizzando progetti di mediazione scolastica e di riparazione.
Nel corso di questa esperienza ventennale con le scuole è stato elaborato un format di attività formative a prevalenza pratico esperienziale, che ha preso il nome di RIPARATORI DI FUTURO, un progetto sulla cura delle relazioni e sulla riparazione a partire dalla conoscenza e dai valori della giustizia riparativa.
2.Nel 2018 il C.R.I.S.I. diviene, tra le altre attività, il primo ente gestore dell’Ufficio per la mediazione penale minorile di Taranto. Tra i casi inviati all’Ufficio dal Tribunale per i Minorenni di Taranto ve ne è uno che vede coinvolti 13 minorenni in un reato di gruppo compiuto in una cittadina della provincia l’anno precedente e tristemente balzato agli onori della cronaca nazionale. I maggiorenni coinvolti avevano ricevuto condanne a venti anni di reclusione, mentre i minori sono stati tutti ammessi alla Mesa Alla Prova in periodi da due a tre anni e collocati ciascuno in una comunità diversa della Puglia.
Con questi minori gli operatori del C.R.I.S.I. hanno lavorato per circa tre anni, riuscendo a mantenere i rapporti anche durante il periodo della pandemia, attraverso telefonate, videochiamate ed una intensa corrispondenza di lettere.
All’interno del percorso di giustizia riparativa costruito con ciascuno di loro, si è giunti alla possibilità di realizzare una attività di Restorative Circles, coinvolgendo alcuni membri della comunità di appartenenza, rimasta molto scossa dall’accaduto.
La preparazione ha richiesto diversi mesi ed una grande delicatezza e discrezione negli incontri.
Al circle sono stati invitati rappresentanti della comunità individuati tra i membri più significativi rispetto all’accaduto ed all’impatto che esso aveva avuto nella rete sociale. Tra i partecipanti vi erano anche professori delle scuole locali, frequentate da alcuni dei minori in carico all’Ufficio di Mediazione e giustizia riparativa.
L’esperienza dell’incontro tra i ragazzi e la comunità è stato particolarmente intenso e significativo ed ha permesso un reale momento di riparazione, attraverso il dialogo, l’ascolto e la accoglienza reciproci.
In seguito a questa esperienza i docenti che hanno preso parte al circle hanno dichiarato di voler continuare a sostenere l’approccio riparativo anche attraverso il coinvolgimento degli istituti scolastici di appartenenza.
Allo stesso tempo, molti dei ragazzi in MAP hanno affermato di essere disponibili a continuare ad incontrare la comunità ed a realizzare altri circle, desiderando sinceramente altre occasioni di riparazione.
Grazie alla determinazione ed alla lungimiranza della prof.ssa Maria Maddalena Di Maglie e del prof. Vincenzo Di Maglie, tre mesi dopo il circle, all’avvio dell’anno scolastico 2021/2022, il progetto Riparatori di Futuro si è avviato anche presso l’IISS Luigi Einaudi di Manduria ed il Liceo De Sanctis-Galilei di Manduria, in cui è stato realizzato un percorso con un gruppo integrato, composto da alcuni ragazzi della scuola ed i ragazzi in Messa Alla Prova.
Il gruppo integrato ha utilizzato il percorso progettuale inizialmente come occasione di incontro, come attività di restorative circle tra pari e, successivamente, come vero e proprio percorso di integrazione comunitaria e di pratica riparativa.
I laboratori realizzati con i ragazzi nei mesi successivi hanno prodotto una tale ricchezza di riflessioni e statuizioni che si è deciso di raccogliere e sistematizzare in un documento che testimoniasse il lavoro svolto e l’impegno a diffondere la cultura della riparazione.
Nasce così il “Manifesto per una cultura della Riparazione”.
Il testo che segue è stato condiviso dai ragazzi in un evento pubblico il 23 maggio 2022, simbolicamente, nel trentennale della commemorazione della strage di Capaci. Alla presenza dei Garanti Regionali, dei rappresentanti delle Autorità Giudiziarie, delle Istituzioni locali e dei loro compagni e familiari, i ragazzi hanno letto il documento, consegnandolo simbolicamente alla comunità tutta.